18 ottobre, 2005

Primarie che passione (seconda parte)

...segue

Non appena Prodi ha dichiarato che, vista la nuova legge elettorale-proporzionale, punta ad un listone unico con dentro tutti i partiti del centrosinistra e lavorerà per rilanciare l'Ulivo (una delle poche esperienze intelligenti della Sinistra), Mr.Bertinotti e Don Pecoraro Scanio si sono affrettati a chiarire che i loro partiti, alle politiche, correranno da soli.
In tutto questo bailame mediatico, deprimente e stucchevole, nessuno dello schieramento di centrosinistra ha capito che quello che c'è da comunicare è solo ed unicamente il programma. Pensarlo, se non l'hanno già fatto, scriverlo e metterlo a conoscenza di tutti gli italiani; renderlo fruibile in internet, alla posta, in farmacia. Poi stare zitti, buoni e fermi; non dire più niente fino ad Aprile. Lasciare che gli avversari si smerdino da soli, attività nella quale riescono alla grande.
Colui che ci conduce ha infatti dichiarato oggi che lui una cosa così, le primarie, non l'avrebbe mai fatta. Perchè organizzato in questo modo è un evento poco trasparente e non controllabile. E' probabile che mentre parlava prendesse a riferimento le sue mille scatole cinesi sparse in altrettanti numerosi paradisi fiscali.
C'è un altro punto sul quale riflettere e l'ha sottolineato un quotidiano che non posso nominare, perchè mi provoca orticaria anche solo pensarlo. Ai seggi allestiti per le primarie si sono recati a votare molti personaggi illustri. Appartenenti alla finanza, allo spettacolo, allo sport. Alcuni dichiaratamente di sinistra già da tempo. Altri insospettabili o comunque non così smaccatamente schierati. Lo penso già da un po', vero Sgarbi?, ma adesso sembra proprio che il salto del fosso sia ancora l'attività preferita da chi il potere temporale ed economico non lo vuole mai mollare! Il centrosinistra, se mai andrà al governo del paese, deve ricordarsi anche questo. Nel passato i regali fatti all'Avvocato e ad altri influenti e potenti non hanno pagato; ed è giusto così. Non si fanno regali in Democrazia. Si governa per il bene del paese e dei cittadini.
Altrimenti, a casa.
fine