18 ottobre, 2005

Primarie che passione (parte prima)

Gli aventi diritto al voto ammontano a poco più cinquanta milioni. Prendendo per assunto che il paese sia politicamente spaccato a metà, circa venticinque milioni dovrebbero essere gli elettori di centrosinistra e gli altri venticinque milioni quelli di centrodestra.
Se si prende per buono il dato di circa quattro milioni e spiccioli di votanti alle primarie è persino banale concludere che Domenica scorsa ha votato meno del venti per cento dei simpatizzanti del centrosinistra. Questi sono numeri, non chiacchiere o proclami.
Se poi si mettono insieme le dichiarazioni trionfalistiche di chi asserisce che è stato un voto di partecipazione, per contare di più e mandare a casa le destre, si dovrebbe anche accettare l'idea che quell'ottanta per cento di "sinistroidi" che non è andato a votare non l'ha fatto, almeno non solo e non la maggioranza, per risparmiare un euro o per disinteresse. L'ha fatto con convinzione, perchè non credeva in tale modo di scegliere un bel niente.
L'unico dato veramente positivo per il centrosinistra riguarda i soldi raccolti. Sul resto ribadisco quanto già dichiarato in questo blog. Mi auguro che siano state le "Ultimarie", ma vedendo Boselli che si allea con radicali e Nuovi (i fratelli Craxi!) Socialisti e Mastella che sembra una biglia impazzita dentro ad un flipper in tilt credo che anche questa mia speranza sia destinata a naufragare miseramente.
Mi auguro solo che li lascino andare per la loro strada. A volte è meglio perdere in pochi che vincere in molti...
continua...