11 novembre, 2005

Liberia Libera

Lady di ferro, economista, ambasciatrice, laureata batte ex calciatore, famoso, ricco, popolano.
Noi non siamo in grado di giudicare se sia meglio questa scelta o se sarebbe stata meglio l'altra. Noi come sempre abbiamo il dovere di stimolare il pensiero e l'analisi.
La signora è stata ministro delle finanze in un governo dittatoriale, cruento e assassino. Poi ne ha preso le distanze e per questo è stata incarcerata e ha rischiato concretamente la propria vita. La signora ha ricoperto vari importanti ruoli, anche all'O.N.U., ma per problematiche che non conosciamo e che probabilmente erano insormontabili non è mai riuscita a fare molto per le libertà nel suo paese. Oggi dice di essere pronta a ricompattare i liberiani e a sconfiggere i traffici illeciti. Proclama che la Liberia avrà ancora molto bisogno degli aiuti internazionali. Intanto gli Stati Uniti d'America inviano copiosi aiuti allo stato africano e la signora è appoggiata da George Soros (se non lo conoscete fatevi una ricerca in internet). Oggi si dice che le elezioni in liberia siano state davvero libere. Lo certifica, fra gli altri, il centro Carter; organismo internazionale no-profit fondato dall'ex presidente degli Stati Uniti, Carter.
America, altro punto sul quale riflettere. la Liberia è stata colonia americana quando ancora non si chiamava così. Unico paese africano ad essere stato una colonia statunitense. Su molti altri paesi del continente nero regnavano e saccheggiavano gli europei. La Liberia è la più antica repubblica d'Africa; fondata da un gruppo di Quaccheri americani che riportarono a casa gli schiavi forzatamente importati in America. Era il 1847 e nasceva la Monrovia, dal nome del suo primo presidente, ora Liberia.
Infine due "quasi certezze". La Liberia è ricchissima di legname e di diamanti grezzi. Non può esportarli perchè c'è un embargo dell'ONU, attuato per cercare di fermare la guerra civile che è andata avanti fino al 2003-2004 e per contrastare il traffico di armi. Le armi e i diamanti hanno ovviamente continuato ad entrare e ad uscire dal paese, forse perchè faceva comodo a qualcuno che così fosse. L'altra "quasi certezza". E' un paese tendenzialmente ricchissimo, grazie alle materie prime di cui sopra, e i cittadini potrebbero essere tutti benestanti, ma invece c'è uno dei tassi di mortalità infantile fra i più alti del mondo; la guerra civile ha fatto centinaia di migliaia di vittime; le libertà individuali sono scarse; i poveri rappresentano la maggior parte della popolazione. Un rapporto di Amnesty International, mai smentito da nessuno, dichiara che il 60-70% della popolazione liberiana fra uomini, donne e bambini ha subito violenze sessuali. E' difficile seminare democrazia, cultura, ricchezza su un terreno così devastato.
Noi ci speriamo vivamente. Se per una sola volta si supereranno gli interessi privati e si andrà oltre l'arricchimento di pochi, forse, la Signora potrà farcela.
p.s. Dimenticavo. Tutto questo ve lo avevano detto i telegiornali italiani? Quelli che ho visto io dicevano solo che la Liberia aveva un nuovo presisdente e ponevano l'accento, meravigliati, sul fatto che è il primo presidente donna della storia in Africa. Sbaglio o nella democratica Italia un presidente donna non c'è ancora stato?