24 ottobre, 2006

Terza età o vecchiaia

Al giorno d'oggi si tende a giocare con le parole dimenticandosi i fatti. Così ci sono target sociali precisi come i diversamente abili, l'operatore ecologico, gli extracomunitari e la terza età; termini coniati dopo ore ed ore di discussioni con persone che si offendono se ti distrai e pronunci parole divenute offensive come disabili, spazzini, neri o vecchi.
Pochi però si preoccupano di fare qualcosa per le persone e non solo per la loro suscettibilità. Nella fattispecie, io voglio sentirmi libero di chiamare vecchio uno splendido settantenne senza che lui se ne debba sentire offeso perchè non dovrebbe essere un termine a delimitare il rispetto e la stima verso le persone. I nostri nonni, le persone anziane, vecchie e vecchissime che ci troviamo di fronte ogni giorno sono un patrimonio di umanità, di saggezza, di memoria storica e di mille altri input e non possiamo permetterci di perdere tempo a disquisire sul come chiamarli. Chiamiamoli e basta, parliamoci; perchè perdersi in banalità senza meta potrebbe farci perdere l'occasione di conoscerli e di amarli.