31 maggio, 2006

Da Vinci, pubblicità occulta

Lo sanno anche i muri, molti tentativi di boicottaggio finiscono per promuovere l'oggetto della campagna denigratoria, specialmente se condotta alla spicciolata, con pochi argomenti e molta retorica. Così chi definisce il comunque ben noto "Codice d Vinci" come 'libraccio' o 'spazzatura cinematografica' come Codice da Vinci o Codice da Vinci non fa del bene alla propira causa, anzi fa pubblicità gratis, se ce ne fosse ancora bisogno, a un prodotto già sufficientemente controverso. Non mi ci metto neanche a discutere su tutte le inesattezze che ci sono scritte, ma è giusto sia così, è narrativa d'evasione di qualità. La sua non-scientificità, benché certi presupposti siano affascinanti, è chiara a tutte le persone dotate di qualche neurone che non credo si lascino influenzare nelle proprie convinzioni dal divertente fumettone americano di turno. Punto, che ne vuole sapere di più legga altro.

Piuttosto credo che quando la chiesa vuole davvero celare qualcosa all'opinione pubblica sa bene come fare, il papa definisce una 'cricca di criminali' i vertici nazisti che hanno voluto e gestito industrialmente lo sterminio delle minoranze meno gradite al regime... che dire di quelli che hanno sterminato popolazioni intere, talvolta le stesse oggetto delle attenzioni dei nazisti, giustiziato dissidenti, organizzato invasioni sanguinarie, torturato e ucciso centinaia di donne senza motivo se non nella follia degli inquisitori e di una popolazione succube di una religione superstiziosa e opprimente. Così delle molte opere letterarie che svelano la verità su queste pratiche di qualche secolo fa, tutte sostenute da documentazione originale, sono tenute rigorosamente nel silenzio. Altro che millanterie di Dan Brown sull'Opus Dei! Un titolo per tutti?: "La Chimera" di Sebastiano Vassalli del 1990.