14 aprile, 2006

Sweet home Bagdad

Caspita, in gambissima questi americani che, per fortuna,intervengono a sanare i grandi disastri del mondo! Ora i buoni sono pronti a venire in soccorso al mondo intero perché i cattivi di turno stanno sbandierando di aver acquisito tecnologia nucleare. C'è da aspettarsi di nuovo l'intervento dei grandi poliziotti del mondo? Se sì con sicuro giovamento della locale popolazione civile.

Prendiamo l'Iraq, che ha già ricevuto la cura risanatrice degli amici yankee: senza il terribile rais torturatore, veramente esagerato nel comminare la pena di morte e nell'impiegare armamenti non convenzionali per fare strage di nemici (e dei loro figli, nipoti ecc.), il paese è finalmente sceso all'ultimo posto al mondo per qualità della vita, come ci informa un'autorevole ricerca dell'Istituto Mercer (che vede la Svizzera al primo). Bravi, un bel risultato, considerato che il dittatore è fuori scena da ormai tre anni.
Quante generazioni dovranno avvicendarsi per constatare che la qualità della vita è ritornata almeno al livello di quando c'era il rais (pur con torture e pena di morte che, a quanto pare, sono state mantenute anche dal nuovo regime)?