04 febbraio, 2006

Il sesso degli angeli

"Insomma ma c'ha le poppe o non c'ha le poppe?". Così era incalzato l'architetto Melandri dal conte Mascetti in una delle più note scene del mitico "Amici Miei" quando, con occhi spiritati in estasi mistica, l'architetto interpretato da Gastone Moschin annunciava di aver incontrato un angelo.
E' un luogo comune che discutere sul sesso degli angeli sia un buon modo per perdere tempo in ciarle, ma forse oggi dovremmo constatare che lo stesso non si potrà più dire, specialmente se ci si riferisce al sesso o meglio alla sessualità dei ministri di Santa Romana Chiesa. Non si contano i richiami del papa in persona e dei suoi più importanti vice sulle virtù della castità con relativo invito all'astinenza; sembra che non vi sia argomento più caro nel pensiero della chiesa moderna che ha invece diminuito di molto l'attenzione a guerre, sopraffazione, ingiustizia. Non si contano più nemmeno gli scandali sessuali, anche gravi, che vedono protagonisti gli stessi uomini di chiesa, quelli che per primi dovrebbero mettere in pratica tali insegnamenti.
L'ultima è veramente spassosa, fratacchioni si filmano mentre profittano degli inviolabili orifizi di sorelle monache non consenzienti nella più goliardica delle tradizioni. Ma in un passato anche recente mi è capitato di leggere di vicende terribili che hanno coinvolto anche bambini dell'asilo, dico di due o tre anni, affidati a religiosi; di foto di pedofili che approfittano di bambini piccolissimi e che sono andate a finire, chissà come o chissà perché, in conventi o in case di parroci. E poi, ragazzi o ragazze oggetto delle attenzioni lubriche dei propri padri confessori, soggiogati, violati e costretti al silenzio.
E la chiesa che fa? Quando non fa il possibile per mettere a tacere (nel migliore dei casi) le vicende di cui sopra (e chiedetelo per esempio ai genitori dei bambini di Brescia o alle madri degli adolescenti americani alcuni dei quali suicidi) semplicemente le ignora o considera i responsabili alla stregua dei 'compagni che sbagliano'.
E quanti, in segreto, non esercitano la propria sessualità in modo più o meno tradizionale col proprio diacono, con signore della parrocchia sposate o meno? Quanti lasciano la chiesa perché hanno incontrato l'amore? Cos'è normale? Cos'è giusto, cosa sbagliato? O forse sono proprio castità e astinenza a essere una deviazione sessuale?
Non sarà il caso che inizino una riflessione serena, che la smettano di organizzare stupide crociate contro il sesso, che inizino ad accettare la sessualità come parte della vita e delle esperienza di ciascuno, anche dei sacerdoti. Peraltro in religioni non in declino, come la cattolica, la coesistenza del sacerdozio e del matrimonio è prevista. O forse bisognerà leggere altre cento volte degli abusi di sua eminenza nel pieno dei propri poteri nei confronti del debole di turno? Bel dubbio...