04 febbraio, 2006

Hamas, l'Europa, l'opportunità

Ho dovuto metabolizzare la recente vittoria di Hamas, alle elezioni palestinesi, prima di poter esprimere un giudizio compiuto. La mia necessità di riflettere non era dovuta alla sorpresa della vittoria di Hamas; anzi la ritenevo un'opzione possibile quanto la vittoria delle altre formazioni politiche palestinesi. Volevo semplicemente capire. Capire cosa può comportare una forza dichiaratamente militare e aggressiva alla guida di un paese così strategicamente importante per gli equilibri mondiali.
Non so, ovviamente, se il pensiero che ho realizzato abbia senso compiuto; ma credo che valga la pena prenderla larga prima di emettere sentenze pro o contro le varie tesi che molti nel mondo stanno elaborando in questi giorni. La storia medio-orientale è alquanto complessa e da molti ignorata. E' una storia lunghissima e piena di incisi. Richiederebbe troppo spazio e troppe parole noiose per essere raccontata e quindi eviterò di farlo, ma invito chiunque voglia farsi un'idea un po' più precisa, e meno schematizzata, ad adoperare la rete per le ricerche del caso.
La vittoria di Hamas è, secondo me, una grande occasione per l'occidente e in particolare per l'Europa. Una corrente politica, pur se violenta e nata per scopi distruttivi, chiamata a guidare una nazione difficilmente può permettersi di evitare il dialogo ed il compromesso. L'occidente è giustamente spaventato dal possibile inasprirsi del conflitto israelo-palestinese che porterebbe ripercussioni a catena su tutto il mondo arabo e sui rapporti occidente-oriente. Ora l'abilità dell'Europa, (Stati Uniti e Russia hanno posizioni troppo ideologicamente e finanziariamente preconcette per potersi aspettare atti intelligenti e riflessivi), dovrebbe esprimersi nel divenire finalmente soggetto politico coeso e porsi nei confronti di Hamas, della palestina e dello stato ebraico, come interlocutore diplomatico e commerciale. Questo non vuol dire assecondare gli uni e gli altri a seconda della convenienza del momento; tutt'altro. Significa giocare, nei salotti che contano e a telecamere spente, un ruolo di arbitro severo e imparziale.
Pensare di risolvere il problema della cultura violenta di Hamas semplicemente non riconoscendone l'esistenza o, peggio ancora, dichiarando che non abbia il diritto di governare la Palestina è quanto meno stupido e inutile. E' un po' come pensare che in Italia, che in quanto a cultura democratica non sopravanza di molto quella medio-orientale, qualcuno si appresti a fare una legge dove le prossime elezioni politiche saranno ritenute valide soltanto in caso di vittoria di uno schieramento ben preciso...
In Palestina ha vinto Hamas. Punto. La popolazione palestinese ha scelto di dare fiducia all'estremismo e noi, dal nostro mondo altrettanto religiosamente inquinato, dobbiamo rispettare quel voto e quel popolo. Punto. Una volta riusciti a capire questo concetto, tutt'altro che scontato, possiamo iniziare a porsi nei confronti dei territori palestinesi e dello stato ebraico come controparte adulta e non più imprigionata nella patetica cultura della razza superiore. Sono convinto che un'Europa mentalmente aperta, non attendista ma diplomaticamente interventista, potrebbe riuscire nel miracolo, perchè di miracolo si tratta ne sono conscio, di scalfire piano piano l'intransigenza di Hamas e, contemporaneamente, portare dinanzi ad Israele "un'altra verità".
I metodi per perseguire un risultato di così alto profilo non sono di facile individuazione nè immediatamente disponibili. Probabilmente solo un certosino lavoro ai fianchi delle istituzioni medio-orientali da parte delle istituzioni europee può portare, nel medio termine, a risultati apprezzabili e ad un percorso virtuoso verso la ragione e avverso la forza. Hamas potrà anche continuare a fare proclami di distruzione e morte, ma se così facesse rischierebbe un isolamento distruttivo per se stessa. Adesso quei proclami non verrebbero più da una forza militare antagonista del suo stesso governo, ma dal governo stesso della nazione. Israele, per contro, dovrà capire che la sua politica negli ultimi decenni ha prodotto solo sofferenze ed odio che, insieme ad altri fattori, hanno permesso ad Hamas e all'estremismo di giungere fino al potere. L'Europa ha il gravoso compito di usare il cervello e di far comprendere tutto questo.
Anche fosse una missione impossibile, abbiamo il dovere di provarci.