15 febbraio, 2007

I signori tristi

Non ho sentito nessuna parola di scusa pronunciata verso i magistrati di Milano. Forse sono distratto ma non ho sentito Vittorio l'isterico, Emilio il lecchino, Giuliano l'ingordo, Silvio Amstrong Carter Berlusconer dire una sola parola a favore del lavoro della magistratura più attiva d'Italia. Le mie orecchie hanno potuto ascoltare soltanto gi attacchi, le accuse, le offese che tal soggetti, e tutti i loro compari, hanno rivolto ai servitori dello stato negli ultimi 10-12 anni.
Certo, perchè dovrebbero lor signori (e signori mi sembra già un parolone) ringraziare chi ha soltanto assolto al proprio compito istituzionale; forse, perchè gli stessi magistrati svolgevano il loro compito anche quando indagavano sulle poco trasparenti condotte del capitano e dei suoi seguaci politici, ricevendo solo umiliazioni pubbliche con un'ingerenza minacciosa e vendicativa?
Pazienza, ci penserà il glorioso governo di centro-sinistra (e sinistra mi sembra un altro parolone fuori luogo) ad esaltare il senso del dovere della magistratura meneghina, direte voi. Eh no, vi siete persi un altro passaggio. In politica, ogni periodo storico-sociale ha regole e compiti ben precisi. L'obiettivo sul quale sono tutti daccordo nell'attuale esecutivo è di profondere il massimo sforzo nel far rimpiangere agli italiani di averli votati e, tentando l'impossibile, arrivare addirittura a far rimpiangere nanopoli. Infatti, il governo per voce di Fra' Francesco porta un duro attacco alla magistratura milanese, accusando i pm di abuso di potere e di violazione del segreto di stato sul caso del sequestro Abu Omar. Accuse, sembra scontato dirlo, prive di ogni fondamento o per lo meno sospette.
Questi soggetti che ci rappresentano trasmettono tanta tristezza. Complessati, timorati non tanto di Dio ma di chi gli sta vicino e può spostare un po' di voti. Facce tristi, gesti triti e ritriti; delle parole meglio non dire.
Ieri qualcuno doveva legiferare ed inveire contro il mondo intero per salvare se ed i suoi amici. Oggi qualcun'altro deve compiere le medesime azioni per salvare ancora se stesso e il proprio fondo schiena (presumibilmente da verità scomode) e un polletto al servizio non dello stato ma di chi lo stato lo intende come cosa propria.
I signori tristi vanno spazzati via con le risa.