Sono davvero sottili i confini fra il lecito e l'illegale.
E' un diritto manifestare. Lo dice anche il bel Pier, ma con un distinguo. Manifestando non si può ledere la libertà altrui che, nello specifico, significa non si può impedire agli onorevoli di recarsi a lavoro. Non sono daccordo. Credo che il cittadino che protesta senza violenza abbia il sacrosanto diritto di frapporsi fra i disonorevoli e la porta della bedroom. Per il semplice motivo che chi accede al Parlamento vi si può recare perchè il cittadino ce l'ha mandato; se il cittadino ha deciso che chi si stà accingendo a legiferare non lo rappresenta più ha tutto il diritto di dirglielo e di inscenare una difesa del palazzo che lo rappresenta.
Cercando, ribadisco senza fisicità, di non far arrivare l'eletto al lavoro ribadisce la sua scontentezza verso chi dovrebbe lavorare per il bene comune e invece magari si autocelebra nella cravattina nuova comprata con un più che lauto stipendio.