14 novembre, 2005

Il fascino irresistibile della polvere bianca

Fatti, recenti e non, ciclicamente ci ricordano che per potersi considerare parte del club di quelli che contano occorre fare uso di un composto organico della famiglia degli alcaloidi che induce nel soggetto che se lo somministra modifiche nel comportamento. Viene ritenuto un male ma non un malissimo, tant'è che nella graduatoria delle sostanze stupefacenti questa sostanza ha una soglia di dosaggio più alta rispetto a quella dei cannabinoidi per poter essere accusati di spaccio. Per essere quindi la droga dei VIP, nella percezione comune è più tollerata e chi ne fa uso conclamato è senz'altro meno discriminato di chi abitualmente si fa le canne.

Siamo talmente abituati ad accettare come "male minore" quello attuato da chi in coscienza ci pare buono e giusto, che non devo stupirmi se è passato quasi inosservato il reportage di Rai Sat che mostra come l'esercito americano, nel corso della ben nota offensiva su Falluja, abbia utilizzato un'altra ben più micidiale polvere bianca: il fosforo elementare nel suo stato allotropico, detto "fosforo bianco".
Si tratta di un orrore usato nella prima guerra mondiale e che ha la geniale caratteristica di incendiarsi al solo contatto con l'aria, prendere fuoco per non spengersi più con nulla fino ad esaurimento....di grande interesse la persistenza ambientale; quando il fosforo brucia produce un' altra polvere bianca micidiale, l'anidride fosforica, che è il più potente disidratante in natura, di grande beneficio per le vie aeree degli esseri viventi. Il prodotto dell'idratazione è l'acido ortofosforico che è un acido, dico acido, di media acidità, che non giova su orti o campi coltivati. I prodotti di reazione dell'acido fosforico sono i fosfati, che hanno un ottimo potere eutrofizzante su fiumi e laghi che tendono a riempirsi di alghe riducendo il tasso di ossigeno disciolto causando moria di fauna ittica.
Si ricorda che quest'arma è ben proibita dalla convenzione di Ginevra da più di mezzo secolo, eppure si da licenza morale di utilizzarla senza scandalo, senza orrore per gli effetti che determina.
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