è più ladro di chi la produce.. questo sembra il senso della campagna realizzata dal comune di Firenze e che compare praticamente su tutti i negozi interessati dallo shopping sabatizio del centro storico che coabitano, nella massima tranquillità, con venditori ambulanti di pelletteria, accessori moda, poster, spesso musica e videogiochi, il tutto fedele, identica imitazione (leggi copia) dei prodotti più ambiti dagli acquirenti. Possono? No. Perché questo affare si svolge senza troppo disturbo a pochi metri dalla sede del comune e della polizia municipale? Boh.
Il comune fiorentino è eccellentemente (questo è il termine che sicuramente mi eviterà denunce) amministrato da una giunta, direi, di centrosinistra e non è certo fare una cosa di sinistra andare a perseguitare dei poveri immigrati africani - marocchini - cinesi che svolgono con l'unica spesa del loro tempo l'attività che ad altri costa salata assai, occupando gratis suolo pubblico altrimenti destinato al pubblico passeggio.
E quindi l'opera di contrasto da parte delle forze di pubblica sicurezza si limita a qualche patetica messinscena con la ronda delle guardie in uniforme che provoca al passaggio un frettoloso (ma non troppo) imballo della merce in attesa che la ronda sia passata oltre.
E' invece cosa molto di sinistra sanzionare con contravvenzioni del tenore dei 3000 € coloro che si fanno pizzicare dalla stessa polizia municipale ad acquistare merce contraffatta.
Ora chiedo, considerato che la massa degli acquirenti che visitano la maggior parte degli esercizi commerciali del centro storico di Firenze sono turisti stranieri del tutto ignari delle curiose regole del commercio della città di Firenze, qualcuno può spiegarmi come fanno a capire che la merce esposta sui tappettini dei venditori di colore che espongono uno accanto all'altro sulle più frequentate vie del passeggio domenicale e che costa anche centinaia di euro è contraffatta e quindi soggetta ad odiosa sanzione in caso di acquisto?
Possono forse capire che l'esercente non può vendere su quella strada? Possono forse capire che quella merce non è almeno regolare? Qualcuno glielo dice?
Il comune fiorentino è eccellentemente (questo è il termine che sicuramente mi eviterà denunce) amministrato da una giunta, direi, di centrosinistra e non è certo fare una cosa di sinistra andare a perseguitare dei poveri immigrati africani - marocchini - cinesi che svolgono con l'unica spesa del loro tempo l'attività che ad altri costa salata assai, occupando gratis suolo pubblico altrimenti destinato al pubblico passeggio.
E quindi l'opera di contrasto da parte delle forze di pubblica sicurezza si limita a qualche patetica messinscena con la ronda delle guardie in uniforme che provoca al passaggio un frettoloso (ma non troppo) imballo della merce in attesa che la ronda sia passata oltre.
E' invece cosa molto di sinistra sanzionare con contravvenzioni del tenore dei 3000 € coloro che si fanno pizzicare dalla stessa polizia municipale ad acquistare merce contraffatta.
Ora chiedo, considerato che la massa degli acquirenti che visitano la maggior parte degli esercizi commerciali del centro storico di Firenze sono turisti stranieri del tutto ignari delle curiose regole del commercio della città di Firenze, qualcuno può spiegarmi come fanno a capire che la merce esposta sui tappettini dei venditori di colore che espongono uno accanto all'altro sulle più frequentate vie del passeggio domenicale e che costa anche centinaia di euro è contraffatta e quindi soggetta ad odiosa sanzione in caso di acquisto?
Possono forse capire che l'esercente non può vendere su quella strada? Possono forse capire che quella merce non è almeno regolare? Qualcuno glielo dice?